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#2 L’Insegnante Pedagogista Clinico® per far apprendere lettura, scrittura e matematica

Il secondo dei tre approfondimenti a cura del Prof. Dott. Guido Pesci sulla figura dell’Insegnante Pedagogista Clinico® fa luce sui metodi di intervento del professionista in contesti didattici, finalizzati all’ apprendimento di grafia e scrittura.

 

L’insegnante Pedagogista Clinico®: una risposta di successo ai bisogni educativi degli allievi

 

Tra il 1970 e il 1980 gli insegnanti partecipavano attivamente ai congressi presentando i risultati delle loro ricerche. Poi c’è stato un periodo “buio”, purtroppo. Però è qualche tempo che si assiste ad un risveglio di nuovi e significativi interessi. A questa nuova partecipazione hanno contribuito anche i Pedagogisti Clinici che, anziché porre al confino in un banchino l’allievo su cui disporre i materiali per esercitarsi, antepongono una didattica sostenuta da una concezione di tipo globale, con lo scopo di agire sullo sviluppo funzionale ed energetico affettivo dell’allievo attraverso il movimento. Gli Insegnanti Pedagogisti Clinici, infatti, promuovono quel complesso di efficaci attività, piacevoli, stimolanti, gradite, ricche di potenzialità, suscettibili di varianti capaci di creare un ambiente vivo, lontane dall’ancora troppo radicato criterio di cercare altrove, magari in schede precompilate, la risposta necessaria ai bisogni educativi degli allievi.
L’offerta educativa dell’insegnante Pedagogista Clinico®, condotta nel rispetto delle potenzialità, abilità e disponibilità, persegue, invece, il successo formativo di tutti gli allievi, con attenzioni positivamente creative che si trasformino in esperienze capaci di valorizzare le attitudini individuali e garantire un favorevole clima emozionale ed affettivo.

 

Far apprendere la grafia (scrittura)

 

Impegnato nel fare apprendere la grafia, il Pedagogista Clinico® si muove sul principio che essa è una comunicazione segnica espressa in ogni occasione di lasciare traccia, ossia nei vari momenti in cui il soggetto può intrattenersi a incidere, insegnare o scrivere, e ciò chiede un impegno educativo e didattico orientato in aiuto all’allievo perché migliori l’immagine del proprio schema corporeo, renda dinamico ed espressivo il proprio corpo e rintracci il desiderio di parlare di sé agli altri.
Lo scopo infatti è di rendere l’allievo dinamico, di farlo uscire dalle inibizioni, consentirgli di vincere le difficoltà organizzativo-corporee, donargli l’occasione di uno sviluppo armonioso, di acquisire abilità distributive tonico-muscolari, appercettive e respiratorio-cinetiche, affinare la sua conoscenza temporo-spaziale, favorire il superamento delle difficoltà gnosiche e prassiche, ordinare l’attenzione e la concentrazione, fino a consentirgli di vivere in agio il proprio corpo e tornare a disporre di abilità comunicazionali.
Le esperienze si propongono di educare al ritmo, al suono e al movimento fino a far conoscere e riconoscere all’allievo il valore del gesto, a fargli acquisire una capacità gestuale organizzata su ritmi e canti resi visibili dalle tracce che il corpo lascia, inizialmente in campo vuoto e poi su una parete attrezzata, su cui vengono graficamente rappresentati il carattere dinamico, timbrico ed egogico, oltre a quello espressivo-emozionale. Tutto questo in contrapposizione con le “schede didattiche sulla disgrafia”…”schede per la riabilitazione della disgrafia”…, “kit per la disgrafia”…

 

Far apprendere la scrittura (ortografia)

 

Parimenti l’insegnante Pedagogista Clinico® impegnato nel garantire all’allievo le abilità per la codifica di grafemi in fonemi e il rispetto delle regole ortografiche e della grammatica scrittoria, non si affiderà alle “schede didattiche per il recupero e il potenziamento”…, o alle “schede didattiche e esercizi per”…, a “programmi per scrivere”, a “hardware e/o software per l’apprendimento del metodo di scrittura a tastiera” … né di strategie della pedagogia alchemica, istruttiva e atomistica. Questo insegnante sa che per aiutare l’allievo deve conoscerlo, conoscere i suoi impacci motori, i disordini tonico-muscolari e percettivi, le disarmonie organizzativo-ritmiche, nell’orientamento e nell’organizzazione e associazione spazio-temporale, i ritardi di sviluppo del linguaggio…tanti disordini, tanti impacci e difficoltà che occorre apprendere per intervenire evitando ogni svilente settorialismo.
Per l’insegnante Pedagogista Clinico® è doveroso intervenire nel rispetto della persona e delle sue esigenze, offrendo un aiuto rivolto a conquistare non solo il saper scrivere, bensì un equilibrio tra forma, suono e movimento fino a vincere ogni delusione, demotivazione o inibizione e tornare a promuoversi sostenuto da intenzionalità. Occorre che l’allievo sperimenti un linguaggio che si esprime nel movimento del corpo umano con variazioni motorie e relazionali che lo inducono alla ricerca di coordinazioni efficaci, di posture plastiche, di orientamenti consapevoli e di movimenti di rotazione coniugati agli assi e ai piani per giungere con diverse variabili motorie ad una coreografia segnico alfabetica.
Le esperienze devono far acquisire all’allievo una notevole abilità nell’organizzazione sintattica del continuum parlato, nell’uso del lessico, nella telerecezione e discriminazione percettivo-uditiva, nella strutturazione fonologica dei segni grafici, nell’associazione dei suoni alle rispettive forme, nell’inseguimento con l’occhio e nella capacità oculo-manuale, nel discriminare sequenze ritmiche e riprodurle, nella percezione organizzata e orientata nello spazio e nel tempo, nell’organizzazione laterale, nella definizione del proprio asse corporeo e del proprio schema corporeo, nel mantenere viva l’attenzione e la memorizzazione.
Per garantire una espansione negli equilibri emozionali l’insegnante Pedagogista Clinico® potrà trovare ausili nella naturale immaginazione creativa, visualizzazioni positive, racconti che creano un’idea positiva di sé, aiutare l’allievo a raggiungere effettivamente ciò che ha immaginato; assumere un nuovo controllo e nuove abilità distributive di sé, un’immagine di sé efficiente nel gestire senza sforzo certe situazioni e dominarle.

 

Il perché di una formazione in Pedagogia Clinica per gli insegnanti

La formazione in Pedagogia Clinica permette all’insegnante di liberarsi da ogni meccanicismo e di infrangere il diaframma che le impedisce di vedere oltre la valenza intellettiva anche quella affettiva, di evitare che l’allievo si senta colonizzato dagli oggetti didattici, di uscire dal grigiore dell’istruire per una cromaticità educativa favorita da un autentico scambio di esperienze. Percorsi in dinamica che, partendo dalla concezione unitaria e integrale della persona, sono capaci di situazioni e vissuti polimorfici originati da un mosaico, che porta alla coscienza del corpo e alla padronanza costante di ogni espressività in senso creativo e sociale.

 

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