Sempre più spesso, in situazioni di separazione o divorzio, si parla, a volte a sproposito, di Sindrome di Alienazione Parentale. In questo articolo vorremmo descrivere cosa si intende per Sindrome di Alienazione Parentale, definire lo stato dell’arte del dibattito scientifico e precisare cosa succede quanto viene riscontata una situazione di alienazione parentale.
PAS – Parental Alianation Syndrome
Nelle cause di separazione è frequente trovare una conflittualità accesa circa l’affidamento dei figli, usati per alimentare la guerra legale. Infatti, l’affidamento dei figli molte volte è un mezzo per distruggere l’altro. In questo scenario i figli fanno da sfondo al conflitto che non ha vincitori. Può capitare che il genitore che passa più tempo con il figlio trasmetta la rabbia, il rancore e l’ostilità verso l’altro genitore, un discredito più o meno diretto ed esplicito. Gradualmente il figlio può interiorizzare queste reazioni emotive rifiutando il genitore cui sono dirette. Si innesca così un circolo vizioso poiché negli incontri con il genitore oggetto della campagna denigratoria, la tensione e la negatività si fanno tanto palesi da sfociare in litigi e rifiuti espliciti, i quali a loro volto fungono da “prove” di colpevolezza e vengono usati in tribunale a questo scopo. Questo fenomeno è stato denominato PAS Parental Alianation Syndrome, Sindrome di Alienazione Parentale.
È stato lo psichiatra Richard Gardner ad avviare uno studio sistematico per identificare i criteri distintivi della PAS, Sindrome di Alienazione Parentale.
Vediamoli insieme.
“Sintomi” della Sindrome di Alienazione Parentale
Gli otto sintomi che servono a identificare la Sindrome di Alienazione Parentale sono:
- Una campagna di denigrazione
- Deboli razionalizzazioni a sostegno della denigrazione
- Mancanza di ambivalenza verso i due genitori
- Sostegno automatico del genitore alienante nel conflitto parentale
- Assenza di senso di colpa in relazione alla crudeltà/insensibilità nei confronti del genitore alienato
- Una visione della realtà acutizzata
- Il bambino afferma che le motivazioni del rifluito per l’altro genitore sono frutto del proprio pensiero negando l’influenza del genitore alienante
- Diffusione dell’ostilità alla famiglia allargata e agli amici del genitore alienato
Controversie
Negli ultimi decenni il dibattito intorno alla Sindrome di Alienazione Parentale è stato molto acceso, soprattutto per il fatto che la comunità scientifica non è concorde nel poter identificare una sindrome specifica. Da una parte alcuni ricercatori sostengono la totale infondatezza della condizione, ritenendo che non è sostenibile l’esistenza di una sindrome la quale per altro non è richiamata in nessuno dei manuali diagnostici. Dall’altra altri ricercatori sottolineano che al di là delle classificazioni nosografiche la Sindrome di Alienazione Parentale sia un fenomeno esistente e preoccupante.
In Italia, al di là delle più o meno opportune prese di posizione di alcuni tribunali, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) ha contribuito a dirimere la questione. Infatti, la SINPIA ha preso posizione indicando che l’alienazione parentale non è un disturbo, una “sindrome”, ma un “grave fattore di rischio evolutivo” per il minore. Pertanto, secondo la SINPIA, sarebbe più corretto parlare di Alienazione Parentale anziché di Sindrome di Alienazione Parentale, ritenendo i criteri individuati da Gardner come elementi utili a riscontrare problemi relazionali nella triade familiare.
L’ Alienazione Parentale: dalla CTU all’intervento
L’Alienazione Parentale è spesso oggetto di CTU. La CTU, attraverso una serie di incontri con il minore, i genitori, incontri congiunti genitori-figlio, madre-figlio, padre-figlio può descrivere la presenza di una alienazione parentale. A quel punto, nei casi più gravi, è possibile disporre di interventi psicosociali e giuridici specifici per la situazione. Uno degli interventi, e forse il più discusso, è l’allontanamento del figlio dal genitore alienante e la ricollocazione presso il genitore alienato o addirittura presso una Casa-Famiglia.
Questi interventi sono ritenuti oggi necessari solo in casi molto specifici, mentre vengono privilegiate azioni in cui con l’ausilio di professionisti qualificati si cerca di facilitare l’incontro tra genitore alienato e il bambino.
Approfondiremo la complessa questione legata alla PAS in un intero modulo dedicato a La Valutazione delle competenze genitoriali e la PAS
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